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Splendido esempio di barocco palermitano, la Chiesa di Santa Teresa si deve alla maestria dell'architetto Giacomo Amato. Realizzata tra il 1686 ed il 1706, rivolge il suo prospetto principale verso il mare del Foro Italico.

La Chiesa di San Giovanni degli Eremiti fu edificata, per volere di Ruggero II, nel 1148, sui resti di una preesistente costruzione islamica (di cui sono visibili alcune parti). Fu restaurata dal Patricolo nel 1882 che la ripulì dalle sovrapposizioni, riportandola alle linee originali.

La Chiesa di Santa Maria della Pietà viene costruita a partire dal 1678, per volere delle suore domenicane, su un disegno di Giacomo Amato, e viene portata a termine nel 1684.

La Chiesa di San Francesco d'Assisi è situata in un antico quartiere mercantile che, nel passato, rappresentava un punto nevralgico della città di Palermo.

La Chiesa di San Giuseppe dei Teatini fu eretta a partire dal primo Seicento per l'ordine dei Teatini. Nella facciata principale presenta una statua settecentesca che raffigura San Giuseppe, posta su uno scudo di marmo, sul quale è scolpito l'emblema dei falegnami.

La piccola chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi è probabilmente la più antica testimonianza dell'arte Normanna a Palermo, infatti la sua costruzione risale al 1071, essendo stata costruita ancora prima che i normanni riuscissero ad entrare a Palermo difesa dagli Arabi.

Nei pressi del famoso mercato della Vucciria, sorge la Chiesa di San Domenico che rappresenta una delle più alte espressioni del barocco in Sicilia.

La chiesa fu fondata nel 1143 da Giorgio d'Antiochia, ammiraglio del re normanno Ruggero. 
Dedicata alla Vergine Maria, che divenne noto come Santa Maria dell'Ammiraglio, "Santa Maria dell'Ammiraglio".

La Chiesa di Santa Cita (oggi S. Mamiliano), dedicata alla Santa di Lucca, fu fondata nel 1586 da un gruppo di Pisani residenti a Palermo. 

Il Duomo di Monreale è uno dei monumenti più splendidi e ammirati d'Italia che attira ogni anno milioni di visitatori. E' stato costruito nel 1174 per volere di Guglielmo ll e all'interno rivela tutta la sua sontuosità.

Nei primi secoli del cristianesimo, nel luogo dell’attuale chiesa, sorse una piccola edicola dedicata alla Madonna dell’Elemosina, da qui l’origine dell’antico nome della chiesa.

L'Abbazia sorge nella periferia della città, a pochi Km dal centro storico, quasi in piena campagna, fu commissionata dal conte Ruggero e realizzata su un antico casale arabo a sua volta costruito probabilmente su un edificio di culto già esistente in epoca bizantina, dedicato allo Spirito Santo.

Nel 1553, per volere del barone di Misilmeri, Don Vincenzo Del Bosco, iniziarono i lavori della nuova chiesa madre che durarono fino al 1584. Attorno alla Madrice gravita gran parte della storia di Misilmeri.

La chiesa si trova di fronte al Collegio dei gesuiti ed è contornata da una preziosa cancellata in ferro battuto. La sua facciata convessa e le sue linee semplici le danno un aspetto di rara eleganza.

La facciata della chiesa in tardo barocco catanese domina la piazza omonima su cui è ubicata. Vi si accede a mezzo di una scalinata che conduce all'ingresso.

La chiesa costruita nel XVIII secolo dopo il tremendo terremoto del 1693, sorge sul luogo ove, secondo la tradizione, era ubicata la fornace in cui Sant'Agata subì il martirio.

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