Il Castello Chiaramonte di Siculiana mette a disposizione ampi spazi disponibili per nozze, ricorrenze, convegni, congressi, meetings in sale attrezzate e con servizi accessori e complementari di rilievo ed all’avanguardia per una fornitura completa: 3 Sale banchetti, 350 (interni) o 450 (esterni) posti a sedere nelle sale banchetti, 3 ettari di spazi esterni.

All’interno delle sale del Castello si da sfogo all’arte del Ricevimento. Banchetti, Gala ed eventi curati nei minimi particolari e soprattutto ricreanti un’atmosfera unica che riporta all’antico e sfarzoso stile, nell’impeccabilità del servizio, nella scelta delle pietanze, create dalla sapiente mano di chef di alta formazione.
Servizio sposi: Cappella privata, Parcheggio privato interno, Angolo Nursery e Restiling, Toilette con servizio di governante, Sala climatizzata.
Costruito sull'estremita della cresta rocciosa di un promontorio, forse sede dell'antica Cena, dominava con le sue torri, un tempo merlate, il paese che porta il medesimo nome e la vallata dolcemente adagiata sul mare Mediterraneo.
L'origine del fortilizio è araba. Fu Federico Chiaramonte che lo ricostruì e gli diede splendore. Nel 1311, con grande pompa di apparati, si celebrò, nel castello, il secondo matrimonio tra l'unica figlia di Federico, Costanza, ed il nobile genovese Brancaleone Doria, il quale nel 1335 divenne governatore di Sardegna.
Numerosi furono gli sposalizi ed accordi nobiliari celebrati nel castello, incoraggiati da un'antichissima credenza che vuole benedetti dalla Provvidenza i patti conclusi sulla "Rocca di Siculiana". Nel mezzo della piazza d'armi alla fine del '300 fu realizzata una profonda cisterna, ancora intatta, per la conservazione di acqua piovana, vitale in caso di assedio.
La chiesa di S. Lorenzo, posta sull'ala Sud del Maniero è la più antica del paese, fu edificata nel XVII sec. Essa fu la prima sede di culto del SS. Crocifisso, che è attualmente custodito nell'omonimo santuario del paese.
Il fortilizio fu adibito in diverse epoche anche a carcere.
L'ultimo barone di Siculiana riconosciuto con regio decreto fu Antonio Perez. Il barone Agnello agli inizi del nostro secolo demolì il "Quarto Nobile", l'ala di maggiore interesse artistico del castello, per costruirvi una sontuosa residenza. In quest'ultima dimorò, ospite del barone Francesco Agnello, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, insigne scrittore del '900. Qui, secondo diversi studiosi, scrisse pagine del Suo capolavoro "Il Gattopardo".